L’avena ha una lunga storia e molte leggende che la accompagnano: da cibo per i barbari ad essere considerata l’Erba del Diavolo, oggi è stata riabilitata e possiamo trovare moltissimi prodotti da forno a base di avena.

Eccovi la ricetta del buonissimo pane d’avena!!

 

È il cereale più ricco di proteine (12,6-14,9%) e di acidi grassi essenziali, come l’acido linoleico. Il suo contenuto di fibre solubili è importante per placare l’appetito e normalizzare il peso corporeo. La farina d’avena è un alimento nutritivo e rinforzante, che viene consigliato ai bambini e ai convalescenti.

Ingredienti:

  • 200 g di avena macinata fine (oppure farina d’avena)
  • 300 g di farina di grano tenero tipo “0” oppure “1”
  • 10 g di lievito
  • 400 ml di acqua
  • 120 g di fiocchi d’avena rustici
  • 50 ml di olio d’oliva
  • 14 g di sale
  • 50 g di fiocchi d’avena per guarnire

Procedimento in 6 passaggi:

  1. In una ciotola (o nell’impastatrice) aggiungi e mescola l’acqua, il lievito e l’olio.
  2. Aggiungi farina e fiocchi, e impasta fino ad ottenere un composto soffice ed uniforme.
  3. Ora aggiungi il sale e impasta nuovamente.
  4. Lascia lievitare per almeno 30 minuti, anche se sarebbero meglio 4 ore.
  5. A questo punto ricava dall’impasto dei bocconi da 50-70 grammi, aiutandoti con un cucchiaio. Dagli un po’ di forma con le mani, bagnali con dell’acqua, infine rotolali nei fiocchi d’avena prima di appoggiarli su una teglia foderata con della carta da forno.
  6. Lascia lievitare per altri 30 minuti, quindi inforna a 200°C per 15-20 minuti

 

CURIOSITA’

IL CIBO PER I BARBARI

L’avena è sempre stata considerata un cereale minore, talvolta addirittura infestante, e comunque poco adatta a essere usata come cibo per gli uomini. Presso nessun popolo dell’area del Mediterraneo, di fatto, l’avena riscosse mai grandi successi anche se di certo era ben nota, dato che molto spesso veniva usata come foraggio. Adatta per gli animali insomma, ma non per l’uomo. Così per greci e romani era addirittura inconcepibile il fatto che i popoli barbari si cibassero di una specie di pappa tra i cui ingredienti figurava anche l’avena. Ma perché tanta ostilità per questa pianta che pure riassume in sé proprietà nutritive e medicinali?

La spiegazione risiede forse nel fatto che le civiltà antiche identificavano in modo indissolubile il cereale principale che compariva sulle loro mense con la divinità delle messi, la dea dell’abbondanza: la presenza di un cereale diverso era temuta come una vera usurpazione, un pericolo per quello che era considerato uno dei beni maggiori per l’uomo. L’avena doveva sembrare particolarmente temibile da questo punto di vista data la sua capacità di diffondersi rapidamente.

L’ERBA DEL DIAVOLO

Esiste una favoletta di origine francese che ancora ci riporta echi di questa antica “antipatia” nei confronti dell’avena: in essa si narra che il diavolo, poco dopo la creazione del mondo, andò da Dio a lamentarsi per l’ingiustizia che era stata fatta nei suoi confronti: gli uomini nel paradiso terrestre avevano ricevuto 4 doni preziosi per sfamarsi (il grano, la segale, l’orzo e l’avena), mentre a lui non era stato dato niente. Fu così che Dio regalò uno dei cereali, l’avena, al diavolo. Solo in un secondo momento l’avena fu restituita all’uomo, ma c’era poco da fare: essa rimase bollata come erba del diavolo.